I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno inserito l'azienda agricola Mirabella di Rodengo Saiano, nel Percorso Internazionale Eurovinum (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).
Geografia e Storia
Rodengo dal punto di vista della geografia fisica è collinare, ma presenta comunque un rilievo montano, Monte Pianello (678 m s.l.m.)Altri rilievi collinari sono il Monte Delma (340 m s.l.m.) e il colle della Rocca (299 m s.l.m.)
Rodengo, in epoca romana, era attraversato da un'importante strada romana consolare che metteva in comunicazione Brescia (lat. Brixia) con la Val Camonica (lat. Vallis Camunnorum) costeggiando il lago d'Iseo (lat. Sebinus lacus: da cui il nome della strada) e terminando a Rognum (Rogno).
La nascita del comune risale al 18 ottobre 1927 quando, con il Regio Decreto nº2011, Rodengo e Saiano vennero unificati in un'unica municipalità. I due centri, infatti, mantennero nei secoli la loro indipendenza in considerazione della diversa origine storica. Saiano, infatti, nasce in epoca romana, come provato dal rinvenimento di un cippo funerario conservato al Museo di Santa Giulia di Brescia; Rodengo, invece, ha un’origine longobarda, come attestato da una carta topografica del 910 d.C.
Ma la Franciacorta offre anche molti spunti di interesse storico e artistico.
L’Abbazia Olivetana Benedettina di Rodengo Saiano è uno dei complessi religiosi più famosi della Franciacorta. Fondato nel 1090, è intitolata ai Santi Nicola e dal 2019 anche a Paolo VI, Santo bresciano a cui questo luogo era tanto caro.
Gioiello architettonico circondato dalla quiete con all’interno importanti capolavori artistici, l’Abbazia di Rodengo Saiano è la meta ideale per una domenica di contemplazione e tranquillità da vivere in famiglia.
Tuttora abitata da monaci olivetani, l’Abbazia si presenta al visitatore con la sua Chiesa rinascimentale dalla facciata semplice e con l’elegante protiro del Quattrocento. Al suo interno la pala del Moretto con S. Pietro e S. Paolo e il grande quadro delle Nozze di Cana di Grazio Cossali (1608). Tra le meraviglie che più colpiscono gli avventori i tre chiostri – del ‘400, del ‘500 e del ‘600 detto “Cisterna” – e gli affreschi del Romanino nel refettorio della foresteria. Da non perdere infine il refettorio, la galleria monumentale lunga 106 metri che dà accesso a una trentina di celle monastiche e il piccolo museo di oggetti sacri.
Insieme al Monastero di San Pietro in Lamosa di Provaglio d’Iseo, l’Abbazia Olivetana dei Santi Nicola e Paolo VI è parte dell’itinerario cluniacense europeo.
Gli itinerari cluniacensi
All'inizio del X secolo, Guglielmo il Pio, Duca d’Aquitania, fondò un’abbazia Benedettina a Cluny, nella regione francese della Borgogna. Questa grandiosa abbazia era il centro di una rete di oltre 1800 monasteri e edifici affini in Europa e oltre i confini del continente, noti come siti cluniacensi. Cluny divenne così una capitale spirituale e un focolaio di sviluppo sociale e culturale in una società medievale alla ricerca di un significato più profondo.
Patrimonio
A Cluny, nel cuore dell’Itinerario, si trovano i resti della grande chiesa abbaziale, la Maior Ecclesia, il più grande edificio religioso dell'Europa medievale. Cluny era conosciuta all'epoca come "la seconda Roma" e dispone ora del secondo più grande numero di edifici medievali nel mondo, dopo Venezia. Il patrimonio tramandatoci dai monaci in Europa, peraltro, si estende oltre il patrimonio costruito. In oltre 1800 siti (tra cui monasteri, scuole, castelli, borghi, città, vigneti e mulini) sono conservati oggetti come manoscritti e le loro miniature, spartiti musicali, convenzioni, mobili, opere d'arte e reperti archeologici, ma anche paesaggi, vini e tradizioni.
Viaggiare oggi
Ogni sito cluniacense racconta a modo suo la storia del proprio patrimonio materiale e immateriale. Attraverso le sue destinazioni cluniacensi, la Federazione offre un'introduzione tematica che porta i partecipanti fuori dai sentieri battuti. Gli escursionisti esperti o occasionali apprezzeranno i Viaggi cluniacensi, che possono durare da un'ora ad alcune settimane. Infine, l'enciclopedia digitale Clunypedia rappresenta un mezzo per conoscere questi siti e per rendere le visite più istruttive, divertenti ed emozionanti, fornendo una conoscenza del patrimonio cluniacense accessibile a tutti.
European Federation of Cluniac Sites Tour des Fromages FR-71250 Cluny (FRANCE) Tel: +33 (0) 3 85 59 31 82
Siamo a Spresiano, per uno degli incontri dei Percorsi della fede, la Via di San Martino.
"San Martino di Tours è uno dei santi cristiani più noti e riconoscibili – commenta Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale -,e viene venerato dal IV secolo. Era il vescovo di Tours, e il suo santuario in Gallia/Francia era la meta di un pellegrinaggio importante nell’alto medioevo quanto quello a Roma, prima di diventare un famoso punto di sosta per i pellegrini diretti verso Compostela. Per tutta la sua vita il santo ha sempre viaggiato in Europa, lasciando un’impronta significativa nella nostra memoria collettiva. La Via Sancti Martini collega varie città europee importanti per la vita di San Martino e altre caratterizzate dal patrimonio architettonico legato al suo culto, con migliaia di monumenti dedicati al santo, ivi comprese quattordici cattedrali! Questi siti vantano anche un patrimonio immateriale che sopravvive sotto forma di leggende, tradizioni e folklore. "
La serata, che si svolge nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura patrocinato
dalla IAI-Iniziativa adriatico ionica e gode anche del Patrocinio del Comune di Spresiano, è inserita nel progetto che Borghi d'Europa porta avanti in collaborazione con il Parlamento Europeo e che rinnova ogni cinque anni la scelta dei luoghi da valorizzare e far conoscere.
In occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d'Europa rinnova infatti la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio.
In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d'Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.
insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l'avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.
Annota lo storico Pierangelo Passolunghi :
"S. Maria del Piave, antico ospedale sorto presso un'importante zona di guadi sul medio corso del fiume. Inizialmente si trattò di una chiesa con funzioni ospedaliere affidata ad una comunità di cui non si conosce la regola professata. Nato o rinato attorno al Mille nel fervore della ripresa religiosa e commerciale, fra i suoi compiti c'era l'ospitalità a viandanti, pellegrini e mercanti che guadavano il Piave. Sorto all' incrocio tra le vie ungarica e alemanna presso un boschetto di pioppi in località (appunto) Talpon non distante da Mareno, l'ospedale aveva accresciuto la propria importanza all'epoca delle Crociate allorché si era trovato sul percorso via terra per la Palestina. Nel 1120 i conti di Treviso, di Colfosco, di Ceneda ed i signori da Montaner ne avevano congiuntamente fatto oggetto di importanti donazioni e ben presto, a garantirne la protezione dagli appetiti degli ordini militari che ne avevano tentato il rilevamento, erano arrivate le bolle di protezione papale. Fra le chiese dipendenti per lo più dislocate lungo il Piave che papa Lucio III nel 1177 aveva posto nel patrocinio apostolico, ne figuravano pure alcune presso il Livenza: si trattava in quest'ultimo caso delle cappelle di Santo Stefano di Meschio (Pinidello) e San Gottardo di Cordignano. Poichè agl'inizi del Duecento, l'ospedale risultava in piena decadenza spirituale e materiale, nella primavera del 1229 papa Gregorio ne aveva disposto la riforma, affidandolo al controllo dell'abate di Follina. L'arrivo di monaci del non distante monastero della pedemontana produsse gli effetti desiderati, inducendo quelli che vi vivevano già ad accettare la regola cistercense tanto che ben presto la casa plavense potè riprendersi. La perdita d'importanza rispetto ai flussi verso la Terra Santa del secolo precedente e i distruttivi passaggi d'eserciti dovuti alle continue guerre che tra Due e Trecento coinvolsero la Marca gravando sui guadi, finirono però col farsi ben presto sentire in forma negativa. I maggiori danni venne però ad arrecarli il Piave con le sue piene distruttive: nel 1368 un' onda del fiume più violenta del solito completamente circondò l'area ove sorgevano le fabbriche, riducendolo ad isola. Sorto in diocesi di Ceneda sulla sponda sinistra, il monastero si trovò così in mezzo al guado, tanto che finì col venir indicato appartenere ora alla diocesi di Ceneda, ora a quella di Treviso. Colpito da ulteriori inondazioni, ed ormai in piena crisi vocazionale, a metà Quattrocento subì una pesantissima distruzione che lo abbattè dalle fondamenta. Il commendatario Venceslao da Porcia ne ricercò nel 1459 pronta riedificazione presso la più sicura riva destra a Lovadina, ma essendo le nuove fabbriche rimaste vuote per mancanza di monaci, a fine secolo il suo beneficio economico venne unito alle monache di S. Maria degli Angeli di Murano."
Borghi d'Europa ha portato avanti nel 2023 le partnership d'informazione con un gruppo selezionato di aziende, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI- Iniziativa adriatico ionica).
Ne parliamo con Giuliano Sartor, nume tutelare di Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello, che realizza Impianti elettrici, radiotelevisivi ed elettronici in genere, antenne e impianti di protezione da scariche atmosferiche .
“ Per il terzo anno consecutivo abbiamo realizzato con Borghi d'Europa dei protocolli informativi sui temi degli Obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Oltre cento pubblicazioni (stampa, online e tv), per sostenere il futuro.”
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.
“ Ho sempre creduto che le iniziative di comunicazione non debbano essere soltanto finalizzate alla pubblicità. Le aziende hanno una responsabilità sociale e, proprio per questo motivo, abbiamo scelto questa strada di dialogo con la società civile “.
100 servizi informativi pubblicati non sono uno scherzo, ma una scelta ponderata.
“ Certamente. Il secondo tema che è stato alla base del nostro partenariato è stato quello del risparmio energetico. Abbiamo partecipato alle diverse iniziative di informazione che Borghi d'Europa ha sviluppato verso il mondo dell'infanzia, con il dono di materiali didattici alle comunità scolastiche. Va ricordato anche che Elisa Elettroimpianti ha contribuito alla campagna di informazione sulla iniziativa M'Illumino di meno, che il progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica), ha voluto raccontare nel corso del 2023."
“ Ci auguriamo che nel 2024 Elisa Elettroimpianti – osserva Renzo Lupatin, giornalista e Presidente di Borghi d'Europa-, continui in questo impegno di partenariato.”.
"UN PEZZETTO DI FRIULI A MILANO. Un' Hosteria dai vecchi tempi, accogliente e con un'atmosfera familiare. Un locale rustico con mattoni a vista, mobili di arte povera e tanti oggetti che nascondono ognuno la sua storia. La nostra cucina?...Semplice e casalinga...Che si sente dall'entrata! Creiamo i nostri piatti ispirandosi alle ricette della tradizione, ma non ci limitiamo a quelle....usiamo i prodotti tradizionali per realizzare nuove pietanze ed esperienze. Il nostro menù e compatto e cambia continuamente seguendo la stagionalità dei prodotti e la nostra fantasia..."
Così Cristina e Mirco presentano l'Hosteria Sauris & Borc da Bria, in quel di Milano.
Ed è proprio in questo contesto che Borghi d'Europa ha deciso di incontrare i giornalisti della stampa nazionale, per raccontare il programma e le iniziative del progetto L'Europa delle scienze e della cultura 2024.
Ma, saggiamente, i giornalisti di Borghi d'Europa, hanno lasciato ai protagonisti dei progetti voce e parola.
Laura Panizutti, consulente finanziaria e immobiliare di Conegliano, ha così raccontato il proprio impegno per realizzare le campagne di informazione di Eurosostenibilità, che la vedono partecipare ai progetti sia nell'area della finanza etica e sostenibile che in quella della filiera agroalimentare.
Sono trascorsi ormai due anni da quando Borghi d’Europa, grazie al Patrocinio di ESOF2020,Trieste Capitale europea della scienza, organizzò al Porto Vecchio di Trieste un incontro di informazione sui temi della sostenibilità. Da quel primo approccio è nato il progetto Eurosostenibilità, coordinato da Gianluigi Pagano, giornalista e scrittore di Bologna, direttore della rivista ND (Natura Docet) di Milano. Si è così snodato un itinerario di conoscenza, volto a scoprire la sostenibilità nelle diverse filiere produttive.
“La partnership a Milano-osserva Laura Panizutti-, mi è sembrata particolarmente azzeccata : Milano, capitale dell'economia e della finanza e Vetrina del Gusto, del buon e bello vivere, ha fornito una occasione unica per confrontarsi con la stampa nazionale.”
E poi, l'incontro a convivio.
“Ambiente rilassato e piacevole ricavato in una classica casa "vecchia Milano", la cucina, come dice il nome, è orientata ai piatti della tradizione friulana con un'attenzione particolare alla zona di Sauris. I piatti, anche i più sostanziosi, non sono mai pesanti o sbilanciati. Ottimi, ovviamente, i salumi ed i formaggi. Interessante la lista dei vini e, per una volta, anche quella delle birre con proposte originali del territorio di riferimento. Personale giovane e simpatico, è facile sentirsi a proprio agio.”
La rete internazionale Borghi d’Europa, nel quadro del progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI- Iniziativa Adriatico Ionica,Forum intergovernativo per la cooperazione nella regione adriatico ionica), ha realizzato uno stage d’informazione presso l’Azienda Agricola Ca’ Biasi della famiglia Dalla Valle, a Breganze.
Il paese sorge nella pedemontana vicentina, diviso a metà tra collina e pianura, alle falde dell’Altopiano di Asiago. Breganze è terra industriosa e viticola, di produzione di vini DOC e zona a propensione turistica facente parte della ‘Pedemontana Veneta’.
Lo stage multimediale si è aperto con la testimonianza del Sindaco di Breganze, avv.Piera Campana, che ha assicurato la partecipazione del Comune alle iniziative di informazione di Borghi d’Europa, previste fino a dicembre del 2024.
Il vivace intervento di Fabio Dalla Costa, maestro liutaio (Diplomato alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona nel 1984, allievo di G.B. Morassi nella bottega-scuola CEE sino al 1988), ha caratterizzato l’incontro, segnato da una forte consapevolezza culturale .
” E poi – osserva Antonella Pianca, giornalista e degustatrice AIS -, il via alle interviste sulla sostenibilità nella filiera agroalimentare. Una autentica scoperta!”
Nel primo intervento Innocente Dalla Valle ha tratteggiato la storia di Ca’ Biasi e dei vini autoctonidel territorio. Vespaiolo, Groppello e Torcolato hanno accompagnato i formaggi della Cooperativasociale Frantoio Malga Monte Asolone di Pove del Grappa. Il racconto di Michela e Arianna ha completato le storie : Ca’ Biasi (socio della Cooperativa), conferisce le proprie olive a Monte Asolone, che le trasforma in ottimo olio nel proprio Frantoio.
Breganze vanta anche un prodotto/piatto storico De.CO. : el toresan.
Nel racconto della Accademia del Toresan, Libera Associazione per la difesa e promozione dell’arte dello spiedo nella cucina
“Il Comune di Breganze con delibera di Consiglio Comunale di n. 51 del 29/11/2012 si è espresso
a favore dell’adozione della Denominazione Comunale approvando il regolamento De.co. A
seguito di ciò, dopo aver espletato tutto l’iter previsto nel regolamento su menzionato, con
delibera di Giunta n. 44 in data 10/04/2014, esprime voto unanime e favorevole affinché venga
approvato il disciplinare di produzione del piatto storico di Breganze “ I Toresàni allo spiedo
De.co.”.
Il Torresano, o colombo di torre, è inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali veneti e allevato
sin dal Medioevo. A Breganze, nel Vicentino, i torresani sono cotti allo spiedo, su fuoco a legna.
Sono perfetti con la polenta e i vini del territorio, i Doc Breganze, in particolare il Torcolato
Subito dopo, l’intervento di Denis e Michele Novello, della Macelleria Non solo Carni di Breganze,per presentare i propri salumi artigianali. ” Abbiamo un rapporto previlegiato con un’azienda agricola che alleva i maiali in condizioni di assoluto benessere animale”. Da buoni norcini ‘i Noveo’ ci mettono la competenza e il buon gusto !Da non dimenticare l’ampia scelta di carni e la gastronomia, autentico fiore all’occhiello di famiglia.
Maria Vicentini ha presentato la storia di Vicentini1966 : “Abbiamo una missione: creare buon cibo, non fermarci al conosciuto, creare innovazione, bellezza, prodotti sani, continuando a farci delle domande. “
Pane, Pasticceria,Cucina :
FARE IL PANE È MESTIERE, SCIENZA, ARTE E FILOSOFIA.
SCEGLIAMO FARINE A FILIERA CORTA, CON PICCOLE QUANTITÀ RAFFINATE AL MINIMO E PRODUCIAMO LA NOSTRA FARINA A KM 0.
IN CUCINA LA MATERIA PRIMA È LA FORZA TRAINANTE, CERCHIAMO QUINDI DI MANTENERLA INALTERATA CON LA SEMPLICITÀ.
In pasticceria è arrivato un dolce caratteristico della Pedemontana vicentina : La Pèca del Salbaneo . Ne parla Paolo Vicentini : “….nasce da un magico incontro tra la Ciliegia di Marostica I.G.P., il vino Torcolato D.O.C. Breganze e l’Olio extravergine d’oliva della Cooperativa Pedemontana del Grappa. Insieme, questi tre ingredienti preziosi danno vita a un dolce di pasticceria che mescola genuinità e tradizione. Una sinfonia di gusti e aromi che riunisce le eccellenze agricole della Pedemontana Vicentina in un prodotto artigianale unico nel suo genere.
Il progetto nasce dagli enti impegnati nella valorizzazione e nella tutela dei tre prodotti agricoli protagonisti del dolce: il Consorzio di Tutela della Ciliegia di Marostica I.G.P., il Consorzio per la Tutela della D.O.C. dei vini Breganze e la Cooperativa Pedemontana del Grappa.
L’idea di unire ciliegie, vino e olio, per creare un unico prodotto in grado di rappresentare e promuovere al meglio il territorio, è stata poi affidata ad alcuni maestri pasticcieri locali che, insieme, hanno creato la ricetta di questo dolce.
Il dolce prende vita dalle peripezie del Salbaneo, bizzarra creatura dell’immaginario popolare veneto, che ha ispirato i maestri pasticceri nella creazione di questo prodotto caratteristico.
Secondo la fiaba, il Salbaneo creò questo dolce come pegno d’amore per l’amata Feliziana, che si era dimenticata di lui dopo aver calpestato l’impronta (la pèca) del folletto. Da allora, il Salbaneo continua a donare la sua dolce creazione, nella speranza che giunga alla bella Feliziana e che questa, calpestando la sua orma con le scarpe invertite, possa ritrovare la memoria perduta e ricordare il loro magico incontro.
Gli ospiti si sono poi trasferiti a Che Ben, la pizzeria contemporanea di Maragnole, progetto che è l’avventurosa evoluzione di oltre 50 anni di esperienza, di conoscenza del lievito madre e di continui aggiornamenti nel mondo della panificazione di Vicentini 1966.
Mentre si aspetta ecco le chiccherie, sfiziose leccornie per colmare il vuoto.
Poi la degustazione : pizze con Rotonda di grano tenero (FARINA MACINATA A PIETRA DELLA PIANURA PADANA, LIEVITO MADRE, 72 ORE DI FERMENTAZIONE E 70% DI IDRATAZIONE),Teglino di grano duro ( CON FARINA DI GRANO DURO ITALIANO, LIEVITAZIONE DI 48 ORE MISTA CON LIEVITO MADRE E IDRATAZIONE OLTRE 85%),
Panini & panozzi.
I vini di Ca’ Biasi hanno ottimamente accompagnato la degustazione.
” Siamo – commenta Renzo Lupatin, giornalista-, di fronte ad una proposta di alto profilo, che non lesina sulle scelte di qualità e punta decisamente verso l’alto. La chiarezza e l’impegno sono il leit motiv di famiglia. “
A buona conclusione dell’incontro, l’intervento di Silvia Gastaldello della Torrefazione Oselladore
di Rossano Veneto ( regali Natalizi e Pasquali EnoGastronomici per Aziende e Privati, Dolci e Caffè)
“Oselladore, Torreffattori dal 1963. Le migliori qualità di caffè, le migliori miscele, 50 anni di esperienza che vi permetteranno di assaporare straordinari caffè.”
La Bottega di Oselladore è nata nel 1963 in un piccolo paese della provincia di Vicenza: Schiavon. Fondata dalla Famiglia Oselladore. I prodotti sono il frutto del lavoro di due generazioni dedite al gusto e alle tradizioni italiane.
L’azienda è composta da un team per la maggioranza di donne. Il gusto e la scelta del bello è specialmente donna… Ogni anno il team cresce creando nuovi prodotti e nuove combinazioni enogastronomiche dal sapore esclusivo.
E, dulcis in fundo, lo straordinario racconto del ‘Nostrano del Brenta’.
“Il gruppo spontaneo “Amici del Nostrano del Brenta” nasce quasi per caso una sera di primavera del 2012, quando ancora la collaborazione con il Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa di Campese a Bassano del Grappa non era ancora iniziata. Nasce e si sviluppa così come nasce e si sviluppa una passione, una curiosità, ovvero una brama di conoscenza verso la storia e lo sviluppo della pianta del tabacco Nostrano del Brenta nella sua leggendaria, ma documentata, storia secolare tra Bassano del Grappa e la Valle del Brenta. Il filo conduttore che caratterizza tutti gli eventi, tutti gli spunti e tutte le riflessioni che gravitano attorno al tabacco ed agli Antichi Sigari Nostrani del Brenta (interamente fatti a mano) è sempre la stessa: storia, cultura, meditazione, eleganza e relax. Il gruppo si occupa e collabora, con chiunque ne faccia richiesta, all’organizzazione di serate di presentazione, degustazione e narrazione sul tema della coltivazione del tabacco nella Valle del Brenta, della riscoperta delle sue tradizioni e dei sapori di un tempo. Si pone da tramite tra il Consorzio di Campese, i titolari dei locali, le tabaccherie, gli enti del territorio o altri gruppi che ritenessero interessante affrontare in modo a volte ludico, a volte enogastronomico, a volte culturale e storico il tema del tabacco Nostrano del Brenta. Durante le serate, normalmente, si affronta il fascino del mondo del sigaro con un percorso di degustazione, abbinamenti, spunti e contributi tecnici, storici e filmati sulla storia e sulla tradizione del tabacco, del suo territorio e del suo contrabbando. Nel corso delle serate si lascia libero spazio al confronto ed al dibattito tra i partecipanti alla serata sul ruolo del tabacco da sigaro ai nostri tempi. Durante la “fumata” normalmente si illustrano la coltivazione, l’essicazione ed il contrabbando del tabacco, la preparazione dei sigari realizzati con il “Nostrano del Brenta” alla presenza delle sigaraie, del blender e di un rappresentante del Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa, ci si immerge nella secolare storia del contrabbando di tabacco con i brani del libro “Foglie di Tabacco” di M. Crestani o nella faticosa realtà della sua coltivazione con il film “Fazzoletti di terra” del regista G. Taffarel. Ampio spazio lo si vuole lasciare agli Amici che ogni giorno si aggiungono al gruppo, in modo da avere più input e riflessioni possibili sull’affascinante storia del tabacco Nostrano del Brenta e dei suoi “pifferi”, gli antichi sigari. L’iniziativa nata per la passione verso la propria vallata, Valstagna e tutto il territorio che si relaziona a stretto filo con la famosa Alta Via del Tabacco ci auguriamo possa diventare un’occasione per riscoprire e valorizzare i luoghi dove questa storia e queste tradizioni si sono sviluppate, ovvero il territorio del Canale di Brenta.”
Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato
EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal Patrocinio concesso da ESOF2020 Trieste
Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.
Le iniziative 2022 sono state dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e sono state supportate da
Konsum srl di Cornuda (TV),azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.
Riprende in questo primo scorcio del 2023 il cammino di Eurosostenibilità : Konsum srl accompagna il percorso informativo qualke partner di informazione, impegnandosi in un lavoro
di documentazione e 'racconto' degli obiettivi dell' Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità.
Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.
"Fissare obiettivi comuni incoraggia tutti – governi, aziende, centri di ricerca e la società nel suo
insieme - ad agire a livello globale per la loro realizzazione, raccogliendo e mettendo a
disposizione una grande varietà di forze, conoscenze e risorse. Ciò permette di
costruire alleanze che lavorino per avere società più prospere, più giuste e più eque. E sai
cos’altro c’è di buono nei Global Goals? Da qui al 2030, possiamo tenere d’occhio i
nostri progressi; i Global Goals, infatti, fissano traguardi precisi in termini di risultati, che
possono essere misurati – osserva Valentino De Faveri, amministratore di Kosnum srl , "
Nel corso del 2023 Konsum svilupperà gli approfondimenti dei singoli Goals, alla luce delle
proprie esperienze e del certosino lavoro che Borghi d'Europa stà conducemdo.
In particolare l'attenzione di Eurosostenibilità sarà rivolta all' OBIETTIVO 8 - Opportunità di lavoro per tutti…in sicurezza e dignità!
"E’ necessario offrire opportunità per attività lavorative creative- continua De Faveri-,capaci di incoraggiare le persone a sviluppare il loro potenziale. Nelle attività economiche, è necessario garantire il rispetto e la protezione delle risorse naturali e condizioni di lavoro sicure e dignitose per
tutti, inclusi donne, giovani, persone con disabilità e lavoratori migranti. Bisogna favorire
l’accesso alla formazione per ridurre il numero di giovani senza lavoro e migliorare la loro
occupazione, così come prevenire ed eliminare il lavoro minorile in tutte le sue forme. "
Tutti principi ben presenti nella attività dell'azienda di Cornuda.
Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato
EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal Patrocinio concesso da ESOF2020 Trieste
Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.
Le iniziative 2022 sono dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e vengono supportate da Konsum srl di Cornuda (TV), azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.
Nel settore degli indumenti da lavoro vi sono serie motivazioni che portano alla scelta di tessuti
ecologici. La necessità di promuovere l'economia circolare e la sostenibilità nel settore tessile, ha fatto nascere una gamma green molto innovativa, "...prodotta con poliestere ricavato da bottiglie di plastica riciclata, polpa di legno, cotone certificato in base agli standard Faitrade o BCI (Better Cotton Initiative) che tengono conto delle condizioni dei produttori nei paesi in via di sviluppo e cotone biologico, cioè coltivato in assenza di sostanze chimiche. Il cotone infatti utilizza il 2,5% delle terre coltivate al mondo ma consuma il 16% dei pesticidi. D’altro canto, utilizzare poliestere ecologico significa dare nuova vita ad una bottiglia di plastica che impiegherebbe circa 1000 anni per scomparire, risparmiare il 45% di energia, il 20% di acqua e il 30% di emissioni nella produzione della fibra rispetto al normale poliestere."
Marilisa Romagno delinea in un articolo di Alternativa Sostsnibile quali sono i 5 motivi per scegliere abiti da lavoro sosteninbili in azienda
Per produrre una tonnellata di plastica sono necessari 900 litri di petrolio, 180 metri cubi d'acqua e 14mila kiloWattora di energia. Per una tonnellata di plastica riciclata, invece, bastano 2 tonnellate di plastica usata, 1 metro cubo d'acqua e 950 kiloWattora di energia.
2. MINORE INQUINAMENTO DA PLASTICA NEI MARI
Secondo dati del WWF, la plastica rappresenta il 95% dei rifiuti in mare aperto, sui fondali e sulle spiagge del Mediterraneo. L’Europa, il secondo maggiore produttore di plastica al mondo dopo la Cina, riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500 mila tonnellate di plastica. Incoraggiare e promuovere l’adozione di plastica riciclata permette di limitarne la dispersione nell’ambiente.
3. BENEFICIO ECONOMICO PER IL PAESE
Secondo il Green Economy Report del COREPLA (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica), nel 2017 sono stati avviati a riciclo il 43,4% degli imballaggi in plastica raccolti; e tra il 2005 e il 2017 gli imballaggi avviati al recupero sono cresciuti in modo esponenziale con un più 64%, recando al Paese un beneficio economico di oltre 2 miliardi di euro per la materia prima non consumata, per la produzione di energia e per il risparmio di emissioni di CO2. Utilizzare vestiti ecosostenibili moltiplica quindi i benefici derivanti dal riciclo della plastica.
4. MINORI CONSUMI DI GAS SERRA E DI ACQUA
Secondo il primo studio internazionale sulla valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) del cotone biologico promosso da TE (Textile Exchange, organizzazione no-profit che si occupa di promuovere un’industria tessile sostenibile), su dati provenienti da paesi come India, Turchia, Tanzania, Stati Uniti e Cina che rappresentano il 97% della produzione mondiale di cotone biologico, gli effetti positivi del cotone bio sono diversi: il 46% della riduzione delle emissioni di gas climalteranti; il 70% della riduzione delle emissioni responsabili dell’acidificazione; il 91% della riduzione di consumi di acqua destinata principalmente all’irrigazione (esclusa l’acqua piovana); il 26% della riduzione dell’eutrofizzazione, vale a dire dell’eccessivo arricchimento di sostanze nutritive dell’ecosistema; il 62% della riduzione di consumi di energia primaria.