giovedì 18 agosto 2022

Eurosostenibilità – La sostenibilità nel settore degli indumenti di lavoro – L'impegno di Konsum srl

 


Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato

EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal Patrocinio concesso da ESOF2020 Trieste

Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.

Le iniziative 2022 sono dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e vengono supportate da Konsum srl di Cornuda (TV), azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.


Nel settore degli indumenti da lavoro vi sono serie motivazioni che portano alla scelta di tessuti

ecologici. La necessità di promuovere l'economia circolare e la sostenibilità nel settore tessile, ha fatto nascere una gamma green molto innovativa, "...prodotta con poliestere ricavato da bottiglie di plastica riciclata, polpa di legno, cotone certificato in base agli standard Faitrade o BCI (Better Cotton Initiative) che tengono conto delle condizioni dei produttori nei paesi in via di sviluppo e cotone biologico, cioè coltivato in assenza di sostanze chimiche. Il cotone infatti utilizza il 2,5% delle terre coltivate al mondo ma consuma il 16% dei pesticidi. D’altro canto, utilizzare poliestere ecologico significa dare nuova vita ad una bottiglia di plastica che impiegherebbe circa 1000 anni per scomparire, risparmiare il 45% di energia, il 20% di acqua e il 30% di emissioni nella produzione della fibra rispetto al normale poliestere."

Marilisa Romagno delinea in un articolo di Alternativa Sostsnibile quali sono i 5 motivi per scegliere abiti da lavoro sosteninbili in azienda

http://www.alternativasostenibile.it/articolo/tessuti-green-5-motivi-scegliere-abiti-da-lavoro-sostenibili-azienda



1. PIÙ ENERGIA PER IL PIANETA

Per produrre una tonnellata di plastica sono necessari 900 litri di petrolio, 180 metri cubi d'acqua e 14mila kiloWattora di energia. Per una tonnellata di plastica riciclata, invece, bastano 2 tonnellate di plastica usata, 1 metro cubo d'acqua e 950 kiloWattora di energia.



2. MINORE INQUINAMENTO DA PLASTICA NEI MARI

Secondo dati del WWF, la plastica rappresenta il 95% dei rifiuti in mare aperto, sui fondali e sulle spiagge del Mediterraneo. L’Europa, il secondo maggiore produttore di plastica al mondo dopo la Cina, riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500 mila tonnellate di plastica. Incoraggiare e promuovere l’adozione di plastica riciclata permette di limitarne la dispersione nell’ambiente.



3. BENEFICIO ECONOMICO PER IL PAESE

Secondo il Green Economy Report del COREPLA (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica), nel 2017 sono stati avviati a riciclo il 43,4% degli imballaggi in plastica raccolti; e tra il 2005 e il 2017 gli imballaggi avviati al recupero sono cresciuti in modo esponenziale con un più 64%, recando al Paese un beneficio economico di oltre 2 miliardi di euro per la materia prima non consumata, per la produzione di energia e per il risparmio di emissioni di CO2. Utilizzare vestiti ecosostenibili moltiplica quindi i benefici derivanti dal riciclo della plastica.



4. MINORI CONSUMI DI GAS SERRA E DI ACQUA

Secondo il primo studio internazionale sulla valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) del cotone biologico promosso da TE (Textile Exchange, organizzazione no-profit che si occupa di promuovere un’industria tessile sostenibile), su dati provenienti da paesi come India, Turchia, Tanzania, Stati Uniti e Cina che rappresentano il 97% della produzione mondiale di cotone biologico, gli effetti positivi del cotone bio sono diversi: il 46% della riduzione delle emissioni di gas climalteranti; il 70% della riduzione delle emissioni responsabili dell’acidificazione; il 91% della riduzione di consumi di acqua destinata principalmente all’irrigazione (esclusa l’acqua piovana); il 26% della riduzione dell’eutrofizzazione, vale a dire dell’eccessivo arricchimento di sostanze nutritive dell’ecosistema; il 62% della riduzione di consumi di energia primaria.

mercoledì 6 luglio 2022

LA FINANZA ECOLOGICA, l'intervento di Laura Panizutti

 



Uno degli interventi più inattesi ed interessanti alla nostra manifestazione romana dedicata al rinnovo della collaborazione fra l’Associazione Borghi d’Europa e IAI- Iniziativa Adriatico-Jonica è stato quella della nostra amica Laura Panizutti, consulente finanziaria.

Il suo discorso è iniziato con un’affermazione quanto meno curiosa: “La finanza deve essere sostenibile ed adeguarsi alla politica di sostenibilità ecologica, come indicato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con suoi 17 obiettivi ambientali di sviluppo”.

Fra gli sguardi incuriositi degli astanti proseguì:” Ci si è finalmente resi conto che ogni uomo, con i suoi consumi vitali, rappresenta un peso nell’equilibrio ambientale. E siccome siamo miliardi sulla terra, (si parla attualmente di 7,9 miliardi di persone- NdR), ciò rappresenta un grave problema ambientale, di cui ci si è finalmente resi conto; perciò ciascuno deve impegnarsi, non solo a turbare il meno possibile l’equilibrio ecologico, ma anzi a migliorarlo, secondo appunto i goals indicati dalle Nazioni Unite.

Ma ciò vale anche nell’ambito finanziario: ognuno di noi, coi suoi consumi rappresenta comunque un peso nell’economia. Deve perciò impegnarsi a riequilibrare questo fenomeno, innanzi tutto con il proprio lavoro. Ma, si spera che tale attività non serva soltanto ad assicurare la sopravvivenza, ma gli procuri anche un surplus di denaro. Che cosa farne? Certo la beneficenza è un dovere morale, ma al di là di questa? La tentazione opposta è ovviamente la speculazione e per molto tempo il Capitalismo ne è stato affetto. Oggi, come si è capito che bisogna sempre rispettare l’equilibrio ecologico, così in campo finanziario si è compreso che bisogna rispettare un equilibrio economico. Una speculazione selvaggia non fa infatti che desertificare l’ambito economico in cui opera. Come sul versante ecologico abbiamo capito che è necessario una sostenibilità, questo stesso concetto deve essere dunque applicato all’azione economica. Perciò è necessario che chi opera abbia un legittimo guadagno (altrimenti mancherebbe la motivazione all’investimento), ma anche che si impegni ad uno sviluppo dell’ambiente economico in cui opera.

Dopo questa breve ma lucida presentazione di una visione ecologica dell’investimento, alzò il calice fra gli applausi dei commensali, che non avrebbero mai pensato di assistere ad una conferenza economica così chiara, pur se assai breve.

Gianluigi Pagano







Obiettivo 8: Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena occupazione e il lavoro dignitoso per tutti



Secondo i dati attuali, nel mondo sono più di 200 milioni le persone senza fonte di guadagno, soprattutto giovani. Lavoro e crescita economica contribuiscono in modo determinante a debellare la povertà. La promozione di una crescita sostenibile e di un’economia verde nonché la creazione di un numero sufficiente di posti di lavoro dignitosi, congiuntamente al rispetto dei diritti dell’uomo e dei limiti del nostro Pianeta, hanno un’importanza cruciale sia per i Paesi in via di sviluppo sia per quelli emergenti e industrializzati.


L’obiettivo 8 comprende sotto-obiettivi concernenti la crescita economica, l’aumento della produttività e la creazione di posti di lavoro dignitosi. Il lavoro forzato deve essere contrastato e i fenomeni della schiavitù moderna e della tratta di esseri umani dovranno essere sradicati entro il 2030. Una crescita economica sostenibile non può inoltre avvenire a scapito dell’ambiente. L’obiettivo 8 esige pertanto il miglioramento, a livello mondiale, dell’efficienza nell’uso delle risorse nel consumo e nella produzione e persegue il disaccoppiamento della crescita economica dal degrado ambientale.




sabato 4 giugno 2022

Eurosostenibilità- L'attività di lobbyng e la finanza etica - L'impegno di Laura Panizutti, consulente finanziaria e patrimoniale e il mondo dell'informazione

 


 


 




Il progetto Eurosostenibilità affronta nel 2022 i temi della sostenibilità nel mondo della finanza.

Partner di informazione di Borghi d'Europa in questo viaggio è la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti.


Il mondo della finanza speculativa esercita pressioni notevoli sul mondo politico e istituzionale, per realizzare i propri obiettivi.

Un gruppo di pressione (in inglese lobby è un gruppo organizzato di persone o di aziende che cerca di influenzare con varie strategie dall'esterno le istituzioni per favorire particolari interessi, la cui influenza può far leva su elementi immateriali, come il prestigio di cui il gruppo gode, o su elementi materiali, come il denaro di cui dispone.


In genere vi sono ditte professioniste specializzate nell'offrire servizi di lobbying, che possono svolgersi con diverse modalità, non sempre trasparenti o legali (ad esempio la corruzione, il Traffico di influenze illecite) soprattutto negli Stati dove non vi è nessuna regolamentazione specifica, che vanno da contatti diretti con personale istituzionale a campagne propagandistiche attraverso i media, all'organizzazione di congressi scientifici, ecc. .

Il termine inglese lobby significa propriamente «loggia» (nel senso di «tribuna [parlamentare riservata al pubblico). La modalità di azione con cui esso si inserisce, esercitando la propria pressione sul sistema politico, viene denominata lobbying.

Si giunge addirittura a richiedere di includere il nucleare o alkcuni investimenti

nei combustibili fossili tra le attività da ritenere 'sostenibili'.

Il mondo della finanza etica si batte invece per le attività di sensibilizzaione

dal basso delle persone e delle comunità "... per rendere comprensibili gli impatti negativi di una finanza tutta orientata alla massimizzazione dei profitti nel brevissimo periodo. È inoltre in prima fila per chiedere una tassa sulle transazioni finanziarie; la separazione tra banche commerciali e banche d'investimento; un serio contrasto ai paradisi fiscali; un limite all'uso dei derivati etc ".


Il gruppo di interesse si attiva in modo da esercitare influenza sulle decisioni dei decisori pubblici, siano essi i rappresentanti del potere legislativo, dell'esecutivo, delle Authority e degli enti di controllo o della funzione di implementazione realizzata dalla pubblica amministrazione.


Il termine lobby viene usato anche per indicare gruppi e organizzazioni legati tra loro dalla volontà di esercitare l'influenza a favore dell'interesse particolare presso le istituzioni legislative, politiche ed amministrative chiamate ad individuare l'interesse generale e a legiferare in merito ad esso. In Europa questo processo si verifica presso la Commissione che ha sede a Bruxelles, e in misura minore presso il Parlamento, che ha sede a Strasburgo; negli USA la pressione si esercita sul Congresso di Washington, ma anche sui vertici dell'esecutivo, guidato dal Presidente degli Stati Uniti.


Il lobbying - come libero mercato dei gruppi di pressione organizzati, in competizione pura e perfetta per ottenere accoglimento dell'interesse rappresentato presso il decisore politico - è una modalità che si verifica all'interno di sistemi politici di tipo liberaldemocratico, come gli Stati Uniti, in cui la società civile rileva un tasso maggiore di articolazione degli interessi e una migliore capacità di aggregazione degli stessi, mentre il sistema politico manifesta una minore capacità generale di intervento dentro ai subsistemi sociali ed economici. Il lobbying in questo senso nasce all'interno di una cornice di stato minimale e di una maggiore attivazione della società civile organizzata. Al contrario, modelli alternativi di rappresentanza degli interessi, come il neo-corporativismo, connotano i sistemi politici con uno stato, etico, intensivamente inserito nella regolazione di economia e società - come accade nei sistemi politici europei continentali (i.e. Germania) - e un subsistema sociale ed economico meno articolato, in cui si stagliano pochi, qualificati gruppi di pressione, inclusi dall'esecutivo nella determinazione di un limitato numero di politiche pubbliche (economia, lavoro, fiscalità).


martedì 29 marzo 2022

La presentazione di Eurosostenibilità a Ogliano - L'intervento di Laura Panizutti e il vino col fondo di Borgo Col

 




Le colline di Conegliano sono diventate un punto di riferimento per i giornalisti e i comunicatori

di Borghi d'Europa.

L'Iniziativa Adriatico Ionica (IAI) è un'organizzazione internazionale nata nel 2000 e che raccoglie alcuni dei paesi che si affacciano sul mar Adriatico e Ionico. È un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella Euroregione Adriatico Ionica. Il suo segretariato permanente ha sede nella città di Ancona, storico avamposto tra l'Europa occidentale, la Grecia e i Balcani, nella cinquecentesca Cittadella, detta anche Fortezza di Ancona.

Borghi d'Europa promuove il progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura', sotto il Patrocinio della IAI.

Il borgo di Ogliano (Conegliano) era stato inserito da Borghi d'Europa nell'elenco dei beni culturali del 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale, per il Percorso Internazionale Le Terre di Collina.

Nel 2021 Ogliano è stato inserito nel circuito dei borghi di collina, per poter realizzare scambi culturali finalizzati alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio.

Così si è pensato di presentare la quarta tappa di Eurosostenibilità, dedicata a quando una attività nel settore finanziario può dirsi ecosostenibile , alla Pizzeria 3 Stelle, con la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti.


" Come al solito – commenta il fotoreporter e giornalista Alberto Paccagnella-, l'iniziativa ha voluto sintonizzarsi sulle frequenze d'onda della buona informazione. Ecco allora che la buona cucina del locale ha accompagnato le note della sostenibilità finanziaria, proponendo, fra l'altro, una riflessione sul prosecco col fondo, degnamente rappresentato dalla azienda agricola Borgo Col di Follina. "


Lo SCARAFA' ,VINO BIANCO FRIZZANTE METODO SUR-LIE, è particolarmente adatto all'abbinamento con la pizza.

" La vendemmia avviene manualmente in

settembre/ottobre con le uve al massimo equilibrio

chimico/organolettico a cui fanno seguito la pressatura soffice e la

decantazione statica del mosto. La sua fermentazione primaria

avviene in recipienti di acciaio a 18/19°C con lieviti selezionati

autoctoni. Il vino nuovo viene mantenuto sulla “feccia nobile” per

mesi, poi reso limpido con dei travasi. Viene imbottigliato solamente

in primavera quando i primi caldi della bella stagione fanno partire la

rifermentazione che avviene in bottiglia a 12/14°C sempre con lieviti

selezionati e dura circa 25/30 giorni. Quando il vino riacquista la sua

naturale limpidezza la rifermentazione è finita, viene lasciato a riposo

in bottiglia per qualche settimana prima della commercializzazione."